Le circonferenze pesano più del peso

In occasione del 29 dicembre, giornata dedicata al “Sali sulla bilancia”, vogliamo prendere spunto per parlare di quanto conta il peso e se questo è davvero così rilevante.

Citando testualmente quanto riportato dal “Dossier scientifico delle linee guida per una sana alimentazione” (Edizione 2018), consultabile sul sito https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/dossier-scientifico-linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018:

“Il peso corporeo rappresenta l’espressione del bilancio energetico tra entrate ed uscite caloriche. Il principio fondamentale del bilancio energetico è racchiuso nell’equazione:

Variazioni delle riserve di energia = apporto di energia – dispendio energetico

In uno stato di equilibrio, l’energia introdotta con gli alimenti compensa quella spesa sotto forma di lavoro e di perdite con il calore: il bilancio complessivo dell’energia è nullo e il peso corporeo si mantiene costante.”

Perciò, un aumento ponderale può verificarsi a causa di un bilancio energetico a lungo positivo, che può verificarsi per due ragioni:

  1. Aumentato apporto di energia senza un contemporaneo aumento del dispendio energetico.
  2. Riduzione del dispendio energetico non associata ad un concomitante adeguamento della dieta.

Questo determina a lungo termine eccesso ponderale.

Al contrario, una riduzione del peso corporeo si verifica a causa di un bilancio energetico a lungo negativo sfociando nella malnutrizione e quando le riserve di grasso sono eccessivamente ridotte, l’organismo, per far fronte alle necessità energetiche è obbligato ad intaccare i propri muscoli ed organi interni con la conseguente riduzione del peso corporeo e della massa magra.

Attraverso un semplice strumento come la bilancia ognuno di noi può venire a conoscenza del proprio peso corporeo. Ma attenzione, siamo davvero sicuri che un’informazione del genere possa davvero esserci utile?

La risposta è NO. Il peso, da solo, non ci dice assolutamente nulla riguardo il nostro stato nutrizionale poiché la bilancia è uno strumento che “pesa” il corpo nella sua totalità, senza fare distinzione alcuna. Ma è bene sapere che il peso del nostro corpo è determinato da:

  • Acqua
  • Apparato scheletrico (ossa)
  • Organi
  • Massa Magra
  • Massa Grassa

Nel momento in cui saliamo sulla bilancia questa ci fornisce un numero che è la risultante di tutto ciò, senza fare distinzione tra le varie componenti.

Allora perché si continua ad avere paura di questo strumento così innocuo? Perché ci si fossilizza sui numeri che questa segna?

La verità è che si continua a dare importanza al peso perché purtroppo negli anni sono andate a consolidarsi una serie di credenze popolari che hanno dato a quest’ultimo molta più importanza rispetto a quella che ha realmente. Tali credenze ci hanno portato a considerare ogni Kg, in più o in meno, segnato dalla bilancia come Kg di grasso; ci hanno fatto credere a lungo che la dieta ha successo solo quando la bilancia segna meno Kg rispetto alla volta precedente. La realtà è che il reale successo di un percorso nutrizionale si ottiene quando il benessere psico-fisico della persona migliora ed i fattori di rischio vengono ridotti o addirittura eliminati.

Cos’è l’antropometria

L’antropometria, per assenza d’invasività, semplicità e rapidità di esecuzione, basso costo e disponibilità di valori di riferimento, è di diritto la tecnica più utile nella valutazione dello stato nutrizionale e della composizione corporea di un individuo. Le misure antropometriche ci danno informazioni sulla massa corporea, le dimensioni, la forma, e il livello di adiposità.

Tra le misure antropometriche vi sono il peso, l’altezza e le varie circonferenze (vita, addome, fianchi, coscia etc.). Il peso corporeo, è solo una delle varie misure, e preso da solo è fuorviante poiché questo è fortemente legato alla statura della persona. Molto più significative sono, invece, le circonferenze corporee ed i vari rapporti deducibili dal confronto di queste ultime.

Circonferenza vita e rischio cardio-metabolico

Di particolare rilevanza è la circonferenza della vita, questa è correlata con il rischio cardio-metabolico ed è l’espressività dell’adiposità centrale, ma è anche il fulcro di specifici rapporti rispettivamente con i fianchi e con la coscia, la cui analisi integrata consente di definire meglio i rischi in ogni persona.

L’obesità è associata ad una maggiore quantità di grasso intra-addominale, misurato attraverso la circonferenza vita con la quale è possibile fare una correlazione diretta con i rischi cardio-metabolici (Tabella 1). L’eccesso di grasso viscerale, infatti, rappresenta un notevole rischio per la salute poiché è correlato a specifici fattori di rischio, in particolare il diabete di tipo 2, la sindrome metabolica, la cardiopatia coronarica, l’ipertensione, alcuni tipi di cancro e la mortalità.

TABELLA 1. Valori della circonferenza vita e relativo rischio di complicanze cardio-metaboliche fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Rapporto Circonferenza Vita-Fianchi: la distribuzione del grasso corporeo

Un altro indice di grande impiego è il rapporto tra la circonferenza vita e la circonferenza fianchi (V/F) utile per descrivere la distribuzione del tessuto adiposo ed i rischi relativi. Il rapporto vita/fianchi dovrebbe essere inferiore a 0,90 per gli uomini e 0,85 nelle donne. Inoltre, fornendo indicazioni sulla distribuzione del grasso permette di distinguere tra un’obesità androide o “a mela” (rapporto V/F > 0,85) e una ginoide o “a pera” (rapporto V/F < 0,79). La maggior parte degli individui con rapporti superiori ai limiti stabiliti sono soggetti ad un più alto rischio di malattie cardiovascolari, diabete e tumori.

L’obesità androide, chiamata spesso obesità viscerale, centrale o “a mela”, è più comune nei   maschi che nelle femmine. Questo modello costituzionale mostra un accumulo di grasso corporeo nella regione addominale e nelle aree superiori del tronco come spalle e collo. La presenza di elevate quantità di grasso addominale sembra rappresentare un fattore di rischio indipendente anche a valori normali di peso corporeo. Gran parte del grasso corporeo viene accumulato nei depositi viscerali (tessuto adiposo viscerale) e meno in quelli superficiali (tessuto adiposo sottocutaneo). Anche se la tipologia androide è generalmente associata al sesso maschile, questa può essere riconosciuta anche nelle donne in menopausa, quando i livelli di estrogeni iniziano a calare. L’obesità androide è fortemente associata ad iperinsulinemia, insulino-resistenza, alti livelli di colesterolo totale e trigliceridi, bassi livelli di HDL (colesterolo buono), alta pressione, gotta. Nell’obesità ginoide il grasso si accumula nelle zone inferiori del corpo, specialmente nell’area gluteo-femorale che comprende glutei e cosce, oltre che nella zona addominale inferiore e nell’area tricipitale. L’appartenenza ad un modello ginoide è positivamente associata ad un rischio significativamente minore di complicanze cardiovascolari, ma ad una maggiore esposizione ad insufficienza venosa e cellulite. Nonostante i minori rischi per la salute, il grasso distribuito nelle tipiche zone ginoidi è molto più resistente alla mobilizzazione rispetto alla zona addominale.

Rapporto Vita-Coscia e rischio diabetico

Nel rapporto Vita/Coscia vengono messi in relazione la circonferenza vita, correlata positivamente all’insulino-resistenza e quindi al diabete, e la circonferenza coscia correlata negativamente con gli stessi.

La circonferenza coscia, entro i limiti della proporzione, rispetto al soggetto in esame, ha una funzione protettiva, sia quando esprime un incremento di massa magra, sia quando esprime aumento del grasso sottocutaneo.

Ne deriva che man mano che incrementa la circonferenza vita e si riduce la circonferenza mediana della coscia, la funzionalità della massa magra viene compromessa, la tolleranza agli zuccheri ridotta e può comparire il diabete. Quindi l’aumento del Rapporto vita/coscia sta ad indicare un peggioramento del quadro metabolico. Uno studio olandese ha riscontrato, per tale rapporto, valori medi per gli uomini pari a 1,85 + 0,2 e per le donne pari a 1,63 + 0,2, in soggetti di età media.

Quindi non abbiate paura di salire sulla bilancia, poiché il peso è SOLO un numero!

Un caro saluto,

dal team di Nutrizionista in Cloud.

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